Tra finte, giocate e dribbling, non ha impiegato molto a prendersi il Badesse. Arrivato in corsa, non è mai più uscito dal campo. Ora l’asticella si alza e Gianni Riccobono è deciso a dimostrare di avere i “numeri” anche a un livello più elevato. Qualità che la società non ha mai messo in dubbio e la conferma ne è la riprova più evidente.
Gianni, un altro anno in biancazzurro. Quali sono le sensazioni?
«L’entusiasmo è alle stelle. I dirigenti non hanno mai mancato di esprimermi la loro fiducia e quindi non vedo l’ora di ripagare le aspettative. Ho girato spesso negli ultimi anni e la stessa cosa sarebbe potuta accadere anche in questa stagione, ma misurarmi in un campionato come la D, era la mia ambizione maggiore».
Per riaverti in squadra un ruolo importante lo ha giocato anche Guarducci. Cosa significa?
«In queste settimane il mister mi ha fatto capire di credere molto in me. Credo sia difficile volere di più. Poi la fiducia dell’allenatore va guadagnata allenamento dopo allenamento, ma sapere che hai la stima di chi ti guida, è un incentivo a non risparmiarsi mai».
Ritrovi la D dopo tanti anni. Cosa ti aspetti?
«Una stagione tutt’altro che semplice. Ci sono tante squadre di valore e giocatori che potrebbero dire la loro anche tra i professionisti. Tuttavia, sono convinto che il Badesse non debba avere timore di nessuno. Come è stato dimostrato anche l’anno scorso, l’ambiente è sano e la società è solida. Il resto lo deve mettere chi scende in campo».
Alle spalle hai un campionato vinto. Cosa ti resta della stagione passata?
«La coesione del gruppo. Io non c’ero all’inizio, ma dall’accoglienza che mi è stata riservata e dal legame che si è creato, posso dire che il legame tra di noi è stato il nostro fuoriclasse. Al di là dei risultati, non è stata una stagione semplice. Se siamo arrivati in fondo, è soprattutto merito della nostra capacità di fare quadrato».
I mesi di stop invece come sono stati?
«Difficili. All’inizio è stato complicato fare l’abitudine con una situazione inedita. Poi quando abbiamo capito che con il calcio giocato per quest’anno era finita, c’è stato da fare i conti con i regolamenti. Alla fine è andato tutto bene sul piano sportivo, anche se la vittoria non ha lo stesso sapore. Per non parlare della difficoltà di non poterci allenare come si deve».
Anche la società è stata toccata da questa situazione. Come vedi la rivoluzione nell’organico?
«Mi spiace non ritrovare diversi miei compagni, proprio per il rapporto che avevo con molti di loro. Però, ho fiducia nelle mosse dei dirigenti e sono convinto si stiano attrezzando per rendere il Badesse competitivo. Come detto, il livello è alto, ma la nostra rosa non ha da invidiare niente a nessuno».
Quali sono i tuoi obiettivi?
«Voglio dare il massimo per la nostra causa. Da persona umile, punto a migliorare tutte le mie debolezze e a sfruttare l’occasione di un campionato di qualità. Poi c’è anche l’ambizione di dimostrare che non siamo una neopromossa occasionale. La salvezza è il primo obiettivo, ma vorrei togliermi anche delle soddisfazioni».
Il 10 agosto che giorno sarà?
«Un bel giorno. Si riparte. Non so se si potrà tornare subito ad allenarci normalmente, ma già essere in campo per la preparazione, è un segnale più che incoraggiante».