Una finta, un controllo preciso in mezzo al traffico e per Katriel Islamaj la porta del Lornano Badesse Calcio si è aperta. In lui la società ha trovato la fantasia che serviva e dal provino nel ritiro di Montecatini a una maglia vera e propria, il passo è stato breve. Per lo meno il primo, perché sul centrocampista italo-albanese le aspettative non mancano e lui è pronto a non deluderle. A suon di gol.
Katriel, Badesse cosa rappresenta per te?
«Una grande occasione. Arrivo in una società ambiziosa, che punta a fare bene. Io ho voglia di rilanciarmi e sentire la fiducia di dirigenti e staff è una spinta considerevole a dimostrare il mio valore. Quindi, speriamo presto di andare in campo».
Hai vissuto il ritiro. Come ne sei uscito?
«Convinto che ci siano i mezzi per fare bene. Il gruppo è giovane, ma le qualità ci sono. Alcuni ragazzi già li conoscevo e quindi l’inserimento è stato più semplice. Poi, c’è il fattore umano. I risultati non sempre arrivano da ciò che si vede e questi momenti insieme, per esperienza, alla fine possano fare la differenza».
Hai delle caratteristiche quasi uniche per la rosa del Badesse. Tu in campo come ti vedi?
«Al di là della retorica, quindi sono a completa disposizione delle necessità della squadra, io mi sento una mezzala. O forse ancora meglio, un trequartista. Non sono uno che in campo ama nascondersi, perciò mi piace essere al centro del gioco. Allo stesso tempo, sono disposto a sacrificarmi, se mi si chiede altro».
Mister Guarducci ti ha voluto vedere subito all’opera. Hai già delle direttive?
«Sono arrivato da poco e per inserirmi nei meccanismi della squadra mi servirà altro tempo. Mi hanno spiegato come intendono muoversi in fase di non possesso, mentre con la palla, per il momento, ho avuto libertà. Mi devo guadagnare la loro fiducia, ma la considerazione che mi è stata data, fa davvero piacere».
Quindi, per vedere il vero “Isla” quanto si dovrà aspettare?
«Spero di ritrovarlo il prima possibile. A parte gli scherzi, intanto so che devo lavorare il doppio degli altri perché sono partito con molto ritardo. Però, manca circa un mese all’inizio del campionato e sono convinto che per la prima stagionale sarò a posto».
Hai assaggiato i professionisti, ma non ha funzionato. Cosa ti è mancato?
«Più cose non sono andate per il verso giusto. Ho scelto una piazza importante (la Sambenedettese, ndr), ma non ero pronto fisicamente e mentalmente. Non avevo recuperato a pieno dall’infortunio ed essendo giovane, la pressione si è fatta sentire. Sono convinto però di poterci stare a quel livello e qui ho tutto per ricominciare la scalata».
Allora, per questa stagione che obiettivi hai?
«Contribuire a portare il Badesse in alto, con i gol possibilmente. Voglio superare il mio record personale e arrivare a dieci».