Il presidente del Comitato Regionale Toscana Paolo Mangini si è espresso sulle prospettive in merito all’abolizione del vincolo sportivo.
In merito all’abolizione dal 1 luglio u.s. del vincolo sportivo, così come disposta dal Decreto n. 36/2021, nel corso di questi ultimi anni abbiamo espresso con forza le nostre perplessità ai vari livelli istituzionali e ai singoli esponenti di ogni forza politica sul contenuto dell’attuale normativa, ritenendo che sarebbe stato più opportuno operare in modo diverso e più attento alle esigenze delle società dilettantistiche. Purtroppo non siamo stati ascoltati. La Lega Nazionale però, consapevole delle difficoltà e criticità in cui si sarebbero trovate le nostre società a fronte del solo premio di preparazione tecnica previsto dalla legge in occasione della stipula di un contratto sportivo e del vincolo biennale, è riuscita, con grande impegno e fermezza, a far inserire nelle norme federali il “premio di tesseramento” benché non previsto assolutamente dalla normativa statale. Ciò al fine di far riconoscere un indennizzo alle sole società dilettantistiche che hanno formato i ragazzi nei 5 anni precedenti il tesseramento da giovane dilettante (16 anni). Un indennizzo annuale da corrispondere dai 16 ai 20 anni per complessivi 4 anni.
Così come è stato importante il nostro impegno per far differire lo svincolo dei giocatori attualmente vincolati, dal 30 giugno 2024 (previsto per legge) al 30 giugno 2026 per gli atleti nati dal 2005 in poi.
La Lega inoltre, in occasione del Consiglio federale del 4 agosto u.s., ha ottenuto l’inserimento nella normativa federale del pagamento del premio di formazione tecnica a favore delle società dilettantistiche, a partire dai 10 anni, a fronte del vincolo biennale dei Giovani di Serie (14 anni) da parte delle Società Professionistiche, inizialmente non previsto.
Un risultato apprezzabile che però non rappresenta il traguardo ma l’inizio di un ulteriore impegno.
Ci sono infatti altri tre obiettivi per noi irrinunciabili che già in occasione dei partecipatissimi convegni che abbiamo svolto in questo ultimo anno e durante gli incontri che ho avuto, insieme a tutti i Consiglieri, con le consulte provinciali e con moltissimi altri dirigenti, sono stati ampiamente illustrati.
Il primo è il ripristino del “contributo di solidarietà” del 3% sui trasferimenti domestici dei calciatori professionisti, al fine di dare un ulteriore riconoscimento economico alle società dilettantistiche e giovanili.
Il secondo è quello di far iniziare la data di riferimento per il pagamento dei vari premi da parte delle società professionistiche dall’età di 8 anni, stagione in cui iniziano, come noto, la formazione tecnica nei confronti dei loro atleti. Attualmente siamo già riusciti ad abbassare l’età da 12 a 10 anni.
Il terzo, quello di rendere automatico il pagamento dei premi previsti tramite caricamento obbligatorio accredito/addebito su estratto conto di ogni società con la conseguente abolizione delle liberatorie.