L’analisi di Paolo Giovannini

Da Ghiviborgo a Ghiviborgo, un girone dopo. Il direttore generale Paolo Giovannini, arrivato in corsa dalla partita che il Follonica Gavorrano ha giocato a Ghivizzano nel girone di andata, fa il punto dopo la “sua” metà stagione in biancorossoblù, alla vigilia di un match che per lui, per affinità territoriale, rappresenta un derby.
«Veniamo da una striscia positiva di otto risultati utili consecutivi – dice – Sono arrivato prima del match di Ghivizzano e, dopo un girone intero, adesso siamo nel miglior momento della stagione. Stiamo costruendo qualcosa di importante e di bello che, spero, ci possa portare nel giro di due anni a rivedere i professionisti. Con l’aiuto della proprietà, perché le avversarie importanti non mancheranno e la loro storia parla per loro. Mi piacerebbe fare uno step ulteriore. Se poi vediamo i numeri nudi e crudi, quando sono arrivato avevamo 15 punti, adesso siamo a 39, con 24 punti in più. Abbiamo forse qualche punto in meno di quello che avremmo potuto, ma non siamo affranti perché non siamo mai stati in brutte acque. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno, sono convinto di aver intrapreso la giusta strada. Non nascondo che mi piacerebbe che questo sia il mio ultimo club, portandolo in Serie C, con tutte le insidie che può nascondere il calcio».
Per Giovannini quello con il Ghiviborgo sarà, appunto, un derby. «Ghivizzano dista appena tre chilometri da casa mia, nel territorio della Media Valle, nella Garfagnana – spiega – Il Ghiviborgo è il punto di riferimento della zona, si tratta di un paese di circa 2000 abitanti. Dobbiamo fargli i complimenti e riconoscere che hanno creato un ambiente e una continuità sportiva consolidata nel tempo. Ormai sono abituato a questo tipo di campionati».
Una sorpresa e una delusione della stagione tra le altre società? «La sorpresa, anche per quanto proposto in campo dal punto di vista calcistico, è proprio il Ghiviborgo – dice Giovannini – Con un giocatore come Gori che ha davanti una carriera da categorie superiori. La delusione è per il campionato in sé, che ha avuto un unico padrone. Nessuno è stato in grado di contrastare il Livorno, con un divario netto dalla seconda alla prima. A differenza di molti campionati che invece si sono decisi sul filo di lana».

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