Sul sito del Grassina intervista al giovane Tommaso Del Lungo che ha appena firmato per l’Atalanta
Trema un po’ la voce, al nostro Tommaso Del Lungo, mentre chiacchieriamo per l’ultima intervista da giocatore rossoverde: “Ho vissuto emozioni intense nelle ultime ore. Ieri sera mi hanno anche organizzato una festa a sorpresa: è stato tutto splendido”.
Che effetto ti ha fatto firmare per l’Atalanta?
“Quando entri in quel centro sportivo ti rendi conto di aver compiuto un bel passo in avanti nella tua crescita sportiva e personale. È un bel salto di livello, ma non dimentico che per me dev’essere solo l’inizio; adesso ho tutto da dimostrare”.
Cosa ti ha lasciato il Grassina in quest’annata?
“Grassina mi ha dato tutto. Sono arrivato direttamente dagli Allievi, proiettato in una realtà matura dentro uno spogliatoio di uomini veri; gente di 30-35 anni che mi ha trasmesso insegnamenti importanti, dicendomi sempre le parole giuste e facendomi sentire parte di un collettivo meraviglioso. Non dimentico anche i tifosi, sempre presenti quando c’era da dare supporto morale alla squadra, a sostenerci in tutto e per tutto; non so quante realtà dilettantistiche possano dire di avere un tifo così”.
Qual è stato il momento più bello dei tuoi dodici mesi in rossoverde?
“La giornata di Siena. La carica dei tifosi sul pullman prima di partire, l’emozione di entrare in quello stadio, vincere e poi festeggiare in spogliatoio: impagabile. E poi i cori della nostra curva al momento del ritorno a Grassina: una domenica che tutta la squadra ricorderà a lungo”.
Come è nato l’interesse dell’Atalanta nei tuoi confronti?
“Mi chiamarono dopo la partita casalinga contro il Siena. Erano già venuti a vedere le partite in due o tre occasioni, così informarono il presidente Zepponi e gli chiesero di portarmi a Zingonia per vedere l’ambiente e il loro modo di lavorare. È stato un crescendo di emozioni”.
Finale da batticuore. A te la parola per i ringraziamenti e il saluto.
“Faccio nomi e cognomi, se lo meritano tutti. Ringrazio i mister Innocenti e Pierguidi: gettare nella mischia un ragazzino di sedici anni è un atto di coraggio, e anche loro hanno vinto questa scommessa. Grazie allo staff completato da Misuraca e Brazzini; professionali e simpatici, mai una parola fuori posto, ci hanno permesso di rimanere sul pezzo fino alla fine. Grazie allo spogliatoio: capitan Villagatti non ha mai smesso di incoraggiarmi, con lui ci sentiamo continuamente, e insieme a lui cito Degl’Innocenti, Baccio, Nuti, Torrini, Zaga e i più giovani. Li voglio ringraziare tutti, abbiamo condiviso esperienze fortissime. E poi parlo della società: Morando, insostituibile elemento che non ci ha mai fatto mancare nulla, persona che vive per il calcio a Grassina, così come Paolo Casini e Massimo Colucci. Un grazie enorme al presidente Zepponi, esempio di umiltà e disponibilità, un signore vero: c’erano altre offerte, mi ha dato una mano sincera nello scegliere cercando soltanto di fare il mio interesse. Grazie a chi valorizza il Grassina, l’ufficio stampa Lorenzo Topello che con le sue telecronache ci ha dato visibilità, i tifosi sempre caldi, i dirigenti più anziani. Vi porterò nel cuore, per davvero”.