Acciaiolo, cala il tris con Sagliano, Giansoldati e Teggi

Tre volti nuovi per l’Acciaiolo di mister Luca Campanile. La dirigenza gialloblù si è assicurata per la prossima stagione le prestazioni sportive di Nicola Sagliano, Daniele Giansoldati e Andrea Teggi.

Sagliano, classe 1996, arriva ad Acciaiolo dopo aver partecipato a diversi campionati vestendo la maglia del Collevica. Nonostante la giovane età, questo talentuoso ragazzo ha già tante partite nelle gambe e un ricco bagaglio di esperienza che verrà messo al servizio della causa gialloblù. Centrocampista centrale, ma all’occasione schierabile anche come mediano davanti alla difesa, Sagliano ha una buona visione di gioco e piedi più che educati, come dimostrano i 3-4 gol all’anno di media realizzati nelle ultime stagioni.

Giansoldati, classe 1992, può ricoprire sia il ruolo di esterno destro giocando a tutta fascia oppure quello di interno di centrocampo. Nelle ultime stagioni è stato spesso impiegato in avanti, ma sicuramente il suo innesto permette di avere un’arma tattica importante a disposizione nello scacchiere di mister Campanile. Tra le sue doti migliori spiccano sicuramente una buona corsa e l’ottima confidenza con il gol. Reduce da un’esperienza in Promozione con l’Atletico Etruria prima di passare al Palazzi Monteverdi con 5 gol totali segnati e al Guasticce. Nel suo palmares vanta un campionato di Seconda Categoria vinto da protagonista realizzando 22 reti tra campionato e Coppa (16+6) con il Portuale Guasticce.

Teggi, classe 1998, è un giocatore versatile, in grado sia di fare la prima punta sia in un tridente che in coppia con un solo collega di reparto. Insomma, con lui in campo l’Acciaiolo avrà diverse armi in faretra per superare le retroguardie avversarie. Nelle ultime stagioni ha sempre vestito la maglia del Fabbrica, con la quale due anni fa è sceso in campo in tutte le gare ufficiali fino alla chiusura per Covid realizzando 14 gol in campionato e 3 in Coppa. Nel breve scorcio dell’annata 2020/2021, Teggi ha messo la firma su tre reti in quattro partite. Uomo d’area di rigore, ma che non disdegna il fraseggio e il gioco di squadra, il suo è il classico profilo della prima punta moderna.

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