All’età di 91 anni, è venuto a mancare Giuliano Brilli, presidente onorario della Pro Livorno Sorgenti. La società esprime il suo pieno cordoglio alla famiglia e si stringe nel dolore per la perdita di una figura storica per il calcio livornese e il sodalizio biancoverde. Dal 2010, anno della fusione tra Pro Livorno e Sorgenti Labrone, era presidente onorario della Pro Livorno Sorgenti, di cui ha seguito la crescita restando sempre legato all’ambiente e portando in dote la sua enorme esperienza accumulata in decenni di attività. Nato nel 1931, dodici anni dopo la genesi della Pro Livorno, dove Brilli ha giocato fino al 1961, per poi restare in società e assumere la carica di allenatore della Prima squadra biancoverde, che ha mantenuto per circa venti anni, tra Prima e Seconda Categoria. Dalla panchina alla scrivania, ha ricoperto in società i ruoli di direttore sportivo, vice-presidente, fino a diventare presidente onorario della Pls. Nel 1999 ricevette dalla Figc la medaglia d’oro con benemerenza per i meriti sportivi acquisiti nel calcio. Memoria storica, amava conservare documenti, foto e rarità legate alla storia della società che ha amato per tutta la sua vita sportiva. «Era un uomo d’altri tempi – afferma Pietro Caruso, presidente della Pro Livorno Sorgenti -, uno che amava il calcio per la sua essenza, come forma espressiva e leva di crescita anche culturale per le giovani generazioni. Non si è mai lasciato contaminare dal calcio moderno. E poi era un signore, una persona corretta e sempre aperta al dialogo, nonché pronta a prendere decisioni per il bene del calcio e della società. Negli ultimi tempi non riusciva più a venire al campo, ma da consigliere della società si è sempre tenuto informato sulle vicende della Pro Livorno Sorgenti ed emozionato in virtù di quell’amore per i colori biancoverdi che non ha mai trascurato».Con Giuliano Brilli allenatore della Pro Livorno, Carlo Nardi (consigliere e socio della Pro Livorno Sorgenti) esordì in Prima Categoria nella seconda metà degli anni ’60 e oggi raccoglie la sua eredità: «Avendo sempre giocato nella Pro Livorno, con Giuliano c’era un rapporto speciale. Lo abbiamo coltivato fino all’ultimo e ricordo ancora quando mi fece debuttare in Prima squadra a 17 anni, contro la Volterrana. Nella nostra sala riunioni al Magnozzi c’è una foto di lui allenatore in occasione di una partita allo stadio: è uno dei tanti cimeli che conserveremo in memoria di una grande figura per il calcio livornese».